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Data:
05
gennaio 2008 0:31:53 GMT+01:00
Oggetto:
365
giorni nella folgore
ciao
sono BRUNO 8/3/88 tutto e' iniziato con il primo giorno
arrivato alla SMIPAR,sceso dal camion nel piazzale,con i
caporali istruttori che ti gridavano ad un centimetro
dall'orecchio,e come penso tante persone si sono chieste
ma chi me lo ha fatto fare, passati alcuni giorni di
ambientamento mi sono sentito parte di qualcosa, ogni
giorno che passava si alimentava dentro me stesso,forse
era ,l'unione di intenti,cercare di marciare il meglio
possibile cosi' da non far sfigurare nessuno della tua
compagnia ,la 7^ pantere ,anche se alla sera mi
ritrovavo andare al cinema della caserma per poter dormire
un po'.
I
miei mi chiedevano come andava, se ero sicuro della
scelta che avevo fatto,anche se erano giorni che
dormivo massimo 4H ore a notte,gli dicevo di non
preoccuparsi tanto,a cosa serviva digli la verita', non
avrebbero capito.
Non
mi sono mai sentito cosi' orgoglioso come il giorno
del giuramento e cosi' anche i miei familiari.
Finalmente
iniziato il corso pelestra,e conseguito il brevetto
con 3 lanci G222- 2lanci C130 e parecchi spianti
ch47,
Ricordo
che ad ogni lancio dopo aver consegnato il paracadute
,me ne stavo seduto in attesa del camion che ci
avrebbe riportato in caserma ,e con il petto gonfio di
orgoglio guardavo in alto vedevo i c-130 che ad
ogni passaggio rilasciavano paracaduti che si aprivano
come se fossero fiori che sbocciavano in cielo ,e mi
ricordo che scesa l'adrenalina mi ritrovavo sempre
una gran fame, questo si ripeteva per ogni
lancio.
Da
brevettato sono stato trasferito a Livorno alla
caserma VANNUCCI negli assaltatori fucilieri in 10^
draghi 3° plotone "draghi neri" comandato
sal sott.ten MARFAN un ufficiale serio ma
leale, veneto, prossimo al congedo,sostituito piu'
volte da altri ufficiali freschi di accademia ma non
di eguale caratura, il vice comandante di plotone era
il serg.magg.GIGLIO di torino,un pazzo,ma che
riusci' ad infonderci uno spirito di appartenenza,e di
lealta'verso i tuoi fratelli di naia,che ci permise di
affrontare freddo,acqua ,fame,stanchezza,che solo voi
capirete,o avuto la fortuna di condividere gioie e
dolori con ragazzi splendidi,il comandante di compagni
era il cap.BEDINA,non ho piu' conosciuto un uomo cosi',durante
le esercitazioni era il primo a scaricare i camion e
l'ultimo a smettere di lavorare,in quelle rare volte
in cui si ebbe la fortuna durante le esercitazioni, di
mangiare in una cucina da campo egli non si sedeva al
tavolo degli ufficiali, ma in mezzo a noi,sembrava che
aspettasse fiero la guerra da un momento
all'altro.
Io
non lo dico per retorica ,noi saremmo andati in capo
al mondo per un uomo cosi', ora con nostalgia
ricordo quei momenti che aime' non torneranno piu' ,ma
vado fiero di quel basco amaranto che ho portato
e che ora custodisco gelosamente.
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LANCI DI CUI UNO NOTTURNO
DA C-130 AMERICANO. DECIMA-DRAGHI-DECIMA -DRAGHI...DRAGHIII,FOLGORE...
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