Tale
situazione fu molto sofferta dai nostri folgorini che
constatarono di persona e alcuni poi misero per iscritto nei
loro libri di memorie, che la Divisione Folgore non era
ben accetta in certi ambienti, che i paracadutisti davano
fastidio ad alcuni esponenti della vita militare e politica
perchè quei meravigliosi ragazzi della folgore avevano troppa
ansia di far presto una azione di guerra lanciandosi su Malta
per stroncare la via principale di rifornimento del nemico in
africa mentre c'era "chi" aveva più interesse a
perderla che a vincerla la guerra........ Con una disposizione del 14/07/1942 del Comando
supremo dello Stato Maggiore Generale, firmata dal Gen. Magli ,
una divisione di paracadutisti ("Frattini") venne
inviata in Egitto in prima linea contro gli inglesi. Pur
abbandonando nei magazzini il materiale lancistico e ridotti al
rango di fanteria di linea , i folgorini partirono lo stesso con
grande entusiasmo. Prima
tappa : Tobruk. Ricordiamoci
che la Divisione Paracadutisti era una unità scelta, il fiore
all'occhiello dell'esercito italiano e doveva essere
utilizzata nell'ipotesi di un aviolancio sul Canale. In
Italia, la prima Divisione Paracadutisti si trasformava, per
motivi di copertura in Divisione "Cacciatori
d'Africa"; tutti i paracadutisti ricevettero il duro ordine
di togliere visivamente ogni riferimento alla specialità come
il piccolo paracadute d'oro sul braccio motivo di orgoglio
e di distinzione. La
Divisione, invece di essere subito ed in toto trasferita in
africa, venne trasferita in modo frammentario e con viaggi
tortuosi e massacranti del tipo ripercorrere dalle Puglie
tutta Italia fino a Venezia, poi fino ai Balcani e poi in Grecia
(10 giorni per arrivare ad Atene). Dall'
aeroporto del Pireo, dopo poche ore di volo, i nostri
folgorini sono già nel deserto africano a Tobruk pronti
ad appostarsi sul confine egiziano. Non
sapevano ancora che non avrebbero mai effettuato alcun lancio di
guerra. La
delusione di essere diventati truppe di terra fu grande; ma
c'era la guerra, e in guerra ogni ordine era accettato senza
discussione. Nasceva
in data 01.08.1942 la 185° Div. fanteria paracadutisti Folgore
con i suoi reparti autonomi divisionali : 8° Btg. Guastatori,
la 185° Cp. Minatori/Artieri, la 185° Cp. Collegamenti, la
20° e 185° Cp. Mortai; i suoi reparti operativi: 186°
Rgt. (5°-6°-7° Btg) e il !87° Rgt. (2°-4°-9°-10° Btg)
Fanteria paracadatusti e il 185° Rgt. artiglieria
paracadutisti. ARMAMENTI:
Pistole Beretta mod. 34 - Mitra Beretta mpd. 38/A - Moschetti TS
mod. 91 tipo cavalleria - Fucili mitragliatori Breda mod. 30 - e
mitragliatrici Breda mod. 37 -Cannoni Breda 47/32 mod. 35 -
lanciafiamme - Mortai Brixia 45 - fuciloni Radom mod 35/p -
mortai Cemsa da 81. Ben
presto la Folgore, che doveva essere aviolanciata alle spalle
degli inglesi in ritirata nella zona del Canale, ricevette
l'ordine di schierarsi in linea, a terra come truppa
d'assalto, nonostante l'invana e giustificata protesta del
Generale Frattini che evidenziava l'inadeguato armamento
(leggero) dei paracadutisti contro cannoni e mezzi
corazzati. Ma
i paracadutisti, se pur delusi, non si scoraggiarono ma si
"arrangiarono". E
così la Folgore venne posta in prima linea in condizioni di
armamento e attrezzature campali ancora più peggiori
delle divisioni di Fanteria. Fra
l'agosto e il novembre 1942 la Divisione Folgore si
batteva con estremo valore sul fronte egiziano e il suo
inoppugnabile senso di sacrificio veniva ammirato persino dal
nemico. Tornando
in Italia, agli inizi del 1943, alla Scuola di Tarquinia si
affianca anche quella di Viterbo dove vengono addestrati alcuni
battaglioni della nuova divisione Nembo e il nuovo battaglione
di sabotatori dell'Aeronautica ADRA al comando del Cap. Araldo
de Angelis. .
(fonti dal libro "i paracadutisti" di Nino Arena) _____________________________
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